Valorizziamo la zona dantesca: lo sviluppo che crea sicurezza.
Per decenni i ravennati hanno discusso del degrado presente in piazza San Francesco, un gioiello della città che, soprattutto nelle ore notturne, diventava spesso off-limit per i cittadini . E i social hanno ospitato queste discussioni spesso eccessive ed epidermiche, ma sicuramente efficaci.

Oggi la situazione è cambiata, ma i social sono ancora caldi di polemiche; e l’argomento non è più il degrado ma le scelte, compiute o mancate, per valorizzare questa parte di città. Una volta si parla degli orari di apertura della tomba di Dante, un’altra di cosa fare in futuro del palazzo della Provincia che, come noto, sta’ smobilitando.
Ovviamente il periodo elettorale influisce sui toni dei dibattiti, ma al di là di ciò è innegabile che la città sia molto motivata nella valorizzazione della “zona del silenzio”. La città, ma anche i suoi visitatori che appaiono molto interessati a visitare la tomba e i luoghi limitrofi.
E’ quindi importante la decisione dei soggetti competenti di muoversi assieme per proporre all’Unesco di farne un ulteriore sito (Ravenna ne ha già sette) patrimonio dell’umanità.

È quindi necessario alimentare il dibattito affinché si compiano scelte congrue su alcuni contenitori caratterizzano piazza Caduti. Il palazzo della Provincia innanzitutto. Ma ancora di più l’immobile posto fra le vie Mazzini e Baccarini, che ospita uffici regionali, e che si trova in un deplorevole stato di abbandono: un habitat ideale per chi qualche tempo fa stazionava dalle parti di piazza san Francesco.
Proseguire sul percorso tracciato fin qui consente di creare sviluppo turistico per la città e, al contempo, garantire maggior sicurezza ai cittadini.
