In pochi giorni vengono presentate 3 diverse proposte di riorganizzazione della darsena di città. Oltre al Poc Darsena, una proposta dell'Associazione " Naviga in Darsena" e un progetto di riassetto urbanistico curato dall'ing. Antolini in collaborazione con la società Alpina. Di seguito se ne riportano le notizie, per lo più tratte dalla stampa.
Tante le suggestioni: torri panoramiche, teatro galleggiante, visione della darsena da viale Farini grazie allo spostamento della stazione ferroviaria, nave ristorante e tunnel ferroviario sotto il Candiano... I Ravennati osservano e commentano per lo più con scetticismo. In un momento in cui si fatica a trovare i soldi per realizzare le cose più semplici, come qualche bagno decoroso in centro, o anche più complesse ma necessarie, come un parcheggio pluripiano, questo elenco di proposte così importanti a molti sembra un libro dei sogni.
Certamente i cittadini ravennati non vedrebbero favorevolmente la canalizzazione delle poche risorse disponibili nei prossimi anni su un unico progetto, seppur importante e atteso. Cosa diversa e ben più gradita sarebbe la mobilitazione di risorse di investitori interessati, pubblici o privati che siano. Sembra evidente che l'analisi degli aspetti finanziari è prioritaria e pregiudiziale rispetto a qualunque altra valutazione sulla validità dei progetti.
Comunque è sempre bene essere ottimisti, e il fatto che diversi soggetti si mostrino interessati e si stiano impegnando per formulare proposte è molto positivo.
Intanto, per iniziare, hanno stanno togliendo le grate che separano le banchine dalla pista ciclabile..
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Ravenna, la nuova Darsena prende vita
Rimosse le grate che separano la banchina dalla
pista ciclabile
La nuova Darsena prende vita ed inizia ad avvicinarsi alla città. Sono state
tolte infatti nei giorni scorsi le grate che separano la banchina dalla pista
ciclabile. “Si tratta di un progetto urbanistico dell’Autorità Portuale
finalizzato alla realizzazione di una nuova balaustra – spiega il vicesindaco
con delega al Porto Giannantonio Mingozzi. L’idea è quella di creare una
struttura di sicurezza in previsione degli eventi che saranno ospitati nel
quartiere, oggetto di riqualificazione” .
Resta ancora un punto interrogativo
sulla questione dei gradini di cemento e la loro eventuale demolizione. Secondo
alcuni infatti, tra cui il Movimento 5 Stelle, con la loro scomparsa verrebbe a
mancare una caratteristica importante del quartiere, in grado di garantire la
visuale allo specchio d'acqua che verrebbe altrimenti impedita.
Di questo ed
altro si parlerà questa sera alle 20, all'Almagià, l'amministrazione comunale
presenterà la bozza del Poc Darsena di città, in via Almagià 2. L’incontro
pubblico si inserisce all'interno del percorso di partecipazione da parte di
cittadini e associazioni nell’ambito del progetto “La Darsena che vorrei”, nato
proprio per consentire ai cittadini interessati di compartecipare con le loro
proposte.
Ravenna & Dintorni
Presentato finalmente il Poc con il piano di sostenibilità economica
Per dare l’idea della ponderosità e complessità
del documento, basti sapere che sono previste diversi riunioni solo con la
commissione consiliare per approfondirne i vari aspetti. Del resto, l’assessore
Libero Asioli ha fatto risalire l’ideale data di nascita addirittura al 1989,
con l’idea di Marmarica. Il documento in questione è ovviamente il
Poc
Darsena, il Piano operativo comunale che dovrebbe essere approvato
entro l’estate e che ora è realtà. È consultabile da giovedì 23 maggio ed è
stato presentato alla cittadinanza in un incontro pubblico all’Almagià martedì
21.
Tra le novità che vengono forse chiarite per la prima volta in modo
inequivocabile c’è l’idea di
sostenibilità economica del
progetto. In altre parole, tutti, o gran parte, dei fondi che serviranno a fare
le grandi opere comuni (si parla di decine di milioni di euro, forse
un’ottantina) dovranno venire da contributi, oneri, valorizzazioni di patrimoni
pubblici del quartiere stesso. Costruire in Darsena dunque costerà di più, ma
non sarà un quartieri per ricchi perché ci saranno anche progetti Erp e altre
sperimentazioni come il cohousing, fortemente incentivate, e soprattutto perché
il quartiere sarà “smart”, in grado di offrire l’avanguardia sotto tutti i
profili dell’abitabilità.
Il piano ha di fatto accolto e tramutato in norme le linee di indirizzo che
erano state esposte la scorsa estate e che, a loro volta, raccoglievano alcune
indicazioni frutto del lavoro del
percorso di partecipazione
“La Darsena che vorrei” e alcune suggestioni collegate alla candidatura di
Ravenna 2019.
Il quartiere, grande come il centro storico, si snoda da ovest a est lungo
oltre tre chilometri del Candiano, dalla testata (dove ci sarà una piazza, un
punto logistico, un parcheggio interrato) fino al ponte mobile. Da sud a nord è
invece compreso tra via Montecatini (che cambierà corso) e via Trieste, che sarà
però alleggerita dal traffico dalla nuova via di Spina che attraverserà
parallelamente il quartiere (passando peraltro attraverso l’ex Sir). E a
proposito di strade, tra le novità del quartiere rispetto al resto della città
ci sarà il
limite dei 30 km orari, non ci saranno parcheggi a
raso, sarà privilegiata la mobilità pedonale e ciclabile.
In generale,
l’attenzione alla sostenibilità ambientale riguarderà le premialità per chi
costruisce in modo poco impattante, per gli edifici che saranno autosufficienti
sotto il profilo energetico, per tetti e pareti verdi, per l’idrotermia
(sfruttando il canale).
Tre le aree in cui sarà suddiviso il quartiere con altrettante vocazioni. La
prima, quella in testa al canale, dedicata
al turismo e al
commercio dovrà avere al piano terra servizi pubblici o negozi. La
seconda, il cuore, sarà più vocata
alla cultura con spazi
dedicati ad attività anche giovanili e creativi (si parla di un hub
culturale).
La terza, la più vicina al ponte mobile, è quella a
vocazione più mista dove potranno restare anche attività
produttive, purché compatibili con la residenza. Residenza che dovrà essere
suddivisa in percentuali di 30-50-30 percento rispetto alle tre
suddivisioni.
Gli edifici dovranno concentrarsi sul waterfront, ma lasciare ampie vedute
per non coprire il contatto tra il parco che, in destra canale, correrà
parallelo al Candiano e dovrà connettersi alla banchina stessa. Il
verde dovrà essere un colore dominante grazie a tre sistemi di
parchi integrati e connessi tra loro.
Il parco delle arti a destra, che si
estenderà come una fascia lunga e stretta per tutto il quartiere. Più raccolto
quello in sinistra, che sarà il parco delle archeologie industriali. E poi un
sistema di verde sportivo che potrebbe nascere attorno al Tiro a segno. Anche
questa struttura peraltro inserita nelle archeologie da salvare, e proprio per i
progetti che vanno in questa direzione e privilegiano l’uso pubblico degli spazi
sono previste premialità in termini di edificabilità e oneri secondari.
Tra le novità anche
due torri panoramiche come “porte del
mare”, ossia due grattacieli con uffici e residenziale, da non confondere con
quelle previste da Boeri in testa canale (del tutto scomparse). Le nuovi torri
dovrebbero sorgere circa a metà del quartiere e affacciarsi dalle due banchine
sul canale stesso. Del resto, per lasciare spazio al verde, la nuova darsena
dovrà svilupparsi in generale verso l’alto con un limite massimo di 40 metri sul
waterfront (e di 22 all’interno). Canale ovviamente da bonificare, così come i
terreni su cui si andrà a costruire o ricostruire, anche queste voci che
dovrebbero essere coperte con gli oneri pagati dai privati costruttori il cui
interesse a investire nell’area è, in questo momento come mai prima, essenziale
a dare il la al rilancio.
23 - 05 - 2013
Parole Parole Parole ... Bellissima canzone speriamo nei fatti ...
Andrea
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Nuova Darsena, dal "teatro galleggiante" alla nave
ristorante
Le idee per la riqualificazione
30 Maggio 2013 | Cronaca |
Ravenna |
Nuove idee per la Darsena di città. Nel pomeriggio di ieri nella
sala convegni della Micoperi si è tenuto un incontro voluto dall’associazione
“Naviga in Darsena”, nata per la promozione e la salvaguardia della darsena di
città. Il tema dell'incontro era “La Darsena che vogliamo”; hanno introdotto il
presidente dell’associazione Paolo Monduzzi e l’esperto di logistica Bernd Beck,
che si sono soffermati in particolare sulle condizioni ritenute necessarie per
realizzare alcuni interventi da loro studiati in questi ultimi due anni. Le
proposte? Si va dal teatro su piattaforma galleggiante al museo del mare, dalla
rivisitazione dell’attuale sottopasso della stazione al ristorante in acqua, al
riutilizzo delle gru per fini turistici e scientifici, alla nave ristorante,
alla valorizzazione del monumento al Marinaio d’Italia dello scultore
Giannantonio Bucci da collocare in testa alla darsena.
Sono state
inoltre proposte idee per il riuso di capannoni portuali dove realizzare
iniziative musicali e gastronomiche per i giovani, l’arrivo di uno yacht
service, spazi da dedicare ad asilo-scuola materna in darsena e infine alcune
idee per incrementare la mobilità sostenibile. Numerosi gli interventi che sono
seguiti, di membri dell’associazione e ospiti: Giovanni Ceccarelli, Aldo
Palmisano, Marcello Landi, Giovanni Poggiali, Franco Benini, Simona Scacco,
Edoardo Godoli, il consigliere comunale Maurizio Bucci e Valerio Gamba,
amministratore delegato di Ducati Energia.
Prima delle conclusioni di Silvio
Bartolotti, presidente di Micoperi, che ha illustrato il progetto di risanamento
presentato all’Autorità Portuale per le acque del Candiano e che ha chiesto a
tutti i presenti idee concrete e stimoli costruttivi, è intervenuto il
vicesindaco Giannantonio Mingozzi che ha ringraziato per l’invito: “La volontà
dei proprietari privati – ha detto Mingozzi - e la spinta dei vostri progetti
per nulla avveniristici sono fattori insostituibili per la nuova darsena di
città, senza i quali tutto rischia di rimanere al palo; vi invito però ad
esaminare il Poc tematico della darsena perché contiene novità interessanti sia
sugli incentivi che sull’organizzazione degli spazi. Si tratta a mio avviso di
una base di lavoro alla quale possiamo dedicare un nuovo incontro con i nostri
tecnici per esaminare la fattibilità delle vostre idee, che costituiscono un
contributo essenziale e moderno”.