martedì 9 luglio 2013

PARLIAMO DI BICI, nel gruppo "Salvaiciclisti Ravenna"


Il gruppo SALVAICICLISTI RAVENNA   è un gruppo aperto che si presenta così: "salvaiciclisti è un movimento popolare e spontaneo indipendente da partiti e associazioni che chiede alla politica interventi mirati per aumentare la sicurezza dei ciclisti sulle strade italiane. Per maggiori informazioni http://www.salvaiciclisti.it/. Su questo gruppo verranno pubblicate tutte le iniziative e gli eventi relativi alla bicicletta a Ravenna."Si riporta una conversazione  tratta dal gruppo "Salvaiciclisti Ravenna" che contiene interessanti spunti di riflessione.


Grazia Beggio Risultano sul serio 90 km di piste ciclabili in Ravenna? o sono conteggiati i marciapiedi da condividere pericolosamente con i pedoni per poi interrompersi nel nulla?


L’Italia dei motori si dà alle due ruote (a pedali).  L’auto crolla, la bici fa il “boom”


www.ilfattoquotidiano.it 
L’Italia dei motori si dà alle due ruote (a pedali). L’auto crolla, la bici fa il “boom”
Per il secondo anno consecutivo la vendita di biciclette nel nostro Paese ha superato quella delle automobili. Colpa soltanto della crisi o c'è un nuovo modo di intendere la mobilità soprattutto urbana? Il caso di Ravenna: una bici per ogni abitante e 90 chilometri di piste ciclabili
In Italia per il secondo anno consecutivo sono state vendute più biciclette che automobili: più di 1 milione e 600mila bici contro 1 milione e 400mila auto, secondo i dati forniti dal ministero dei Trasporti. Un fatto clamoroso, soprattutto perché è la conferma di un trend positivo. Non succedeva da mezzo secolo. Sono cinquant’anni che nel Paese europeo che detiene il record europeo per “densità automobilistica” snobba il mezzo a due ruote e, a cominciare dal boom economico degli Anni ’60, la motorizzazione italiana non mai subito rallentamenti.
Oggi abbiamo 61 macchine ogni cento abitanti, più della ricca Germania che si ferma a 57 e quasi il doppio della Polonia, ultima in classifica con 35. Naturalmente in parte (o in gran parte) è l’effetto della crisi generale che ha fatto drasticamente calare la vendita di automobili. Un disastro per il settore confermato anche dai dati di maggio: solo 136.000 circa immatricolazioni contro le 148.000 dello stesso periodo del 2012, con un calo circa dell’8 per cento, che si aggiunge alle perdite percentuali dei mesi scorsi. Calano le auto, crescono le bici: il sorpasso è avvenuto. Oggi contro le 61 auto si calcola che nelle famiglie italiane ci siano 44 bici: siamo ancora lontani dalla virtuosa, e piatta, Danimarca che denuncia 38 auto contro 98 biciclette. Noi abbiamo Alpi ed Appennini e migliaia di chilometri di salite, che certo non favoriscono la diffusione della bici, ma nelle città, nei trasferimenti casa lavoro e casa scuola, gli italiani che usano il mezzo a due ruote sono sempre di più. Lo rivela l’Osservatorio Audimob dell’”Istituto superiore di formazione e ricerca per i trasporti” che ha calcolato un aumento del 400% negli ultimi dieci anni, fino al 2010. 
Si è cominciato a lasciare a casa la macchina per ovviare agli inconvenienti del traffico delle ore di punta e negli ultimi tre anni si è aggiunta la crisi e l’esigenza del risparmio. Una scelta non così difficile quella di lasciare l’auto in garage se pensiamo che gli spostamenti urbani nella maggior parte sono di pochi o pochissimi chilometri soprattutto per quanto riguarda scolari e studenti: quasi il 90% delle famiglie italiane abita a distanze perfettamente percorribili a piedi, o in bici, in un tempo ragionevole da asili e scuole, ma l’abitudine di portare e andare a riprendere i bambini a scuola in macchina è fortemente radicata e muove più di dieci milioni di persone al giorno. Con le conseguenze che conosciamo negli orari di punta nelle città. Se il totale dei ciclisti abituali supera oggi i 7 milioni (e quelli occasionali hanno passato gli 11 milioni) i dati di Legambiente rivelano che si pedala di più al Nordest (nel 2012 sono state vendute oltre 535 mila biciclette tra i quasi 12 milioni di abitanti), meno al Nordovest (con 425 mila bici per  oltre 16 milioni di abitanti), ancora meno al Centro e da ultimo al Sud, ma l’aumento dei ciclisti non ha confini regionali: è comune a tutto il Paese. 

Storicamente la città più “ciclistizzata” è, Ravenna dove si stima che ogni abitante, neonati compresi, abbia la propria bici e dove da anni esiste un collaudato servizio di bike sharing. Città dove andare in bicicletta è un fatto del tutto normale come ad Amsterdam, sono Reggio Emilia, Parma, Ferrara, Padova dove almeno il 30-40% dei cittadini usa la due ruote per gli spostamenti quotidiani. Anche nelle stagioni fredde e anche in caso di maltempo (per ripararsi dalla pioggia in fondo basta uno spolverino), tanto che ci vogliono ordinanze comunali che vietano l’uso della bici in caso di neve. 
Un altro dato interessante è quello dei consumi. Città come Parma e Ferrara superano la media nazionale del possesso di auto, Ravenna addirittura arriva a 66 auto per cento abitanti ma hanno medie di consumo di carburante tra le più basse del Paese. Come dire che non è obbligatorio non comprare l’auto, ma lasciarla in garage quando di può, fa bene. Al portafoglio e anche alla salute. Anche se con la maggior diffusione delle bici aumenta anche il numero di incidenti e sempre ad avere la peggio nel traffico urbano sono i ciclisti. E non tutte le città italiane possono contare sui 90 chilometri di piste ciclabili protette che vanta Ravenna. Un loro incremento inevitabilmente dovrà essere preso nella dovuta considerazione da tutti i sindaci davanti a questa rivoluzione epocale a due ruote.
Alberto Vignuzzi se hai dei dubbi potresti cominciare a misurarle  
Mauro Bertolotto Qualcuno sa dove è disponibile una cartina aggiornata con le piste esistenti (così si verificano le condivisioni) e quelle programmate nei prossimi anni?
Alberto Vignuzzi et voilà http://fiabravenna.jimdo.com/rete-ciclabile/rete-ciclabile-ravenna/ 

Mauro Bertolotto Ottimo grazie! Sto cominciando giusto ora a cercare di capire la struttura e questo mi pare un ottimo inizio.
Alberto Vignuzzi se navighi nel sito indicato trovi anche molto altro
Mauro Bertolotto Grazie ancora...
Roberto Babini Esistono ma gli amministratori commettono il solito "errore". Chiamarle piste ciclabili anche se non portano a nulla. Per conto mio dovremmo iniziare a ragionare per "percorsi". La somma dei moncherini ciclabili non è una rete ciclabile. !
Massimo Trebbi Condivido l'idea dei percorsi da ripensare in modo organico. Credo che ciò valga anche per il centro storico, anche se qui più che canalizzare il traffico delle bici forse si pone più un problema di orientarlo e facilitarlo
Roberto Babini Hai mai fatto caso che, in genere, quando in ambito urbano investono su un percorso ciclabile, in genere conduce al camposanto oppure all'ospedale. Che vogliano dirci qcosa ?
Massimo Trebbi Spero che sia solo un tentativo di aiutare chi frequenta con più continuità questi luoghi, cioè gli anziani... 

Sullo stesso stesso argomento, ecco altri spunti che emergono dalla discussione, sempre un po' più "pepata", nel gruppo RAVENNA CENTRO STORICO:


Carlo Gavanelli Ravenna citata come buon esempio a livello nazionale: 1 bici per abitante (neonati compresi) e 90km di piste ciclabili protette. Fico!

Fabio Miserocchi poi arrivano gli immigrati e le rubano 
Beatrice Minghini Dici 90 Km. di piste ciclabili a Ravenna ? guarda non ci credo neanche se me le elenchi tutte con le misurazioni !!! Io sono di Classe periferia e non ce l'ho !!! Le nuove circonvallazioni non le ha nessuna (es. Viale Europa, Viale Alberti, la strada che dal Villaggio del Fanciullo arriva sotto il cavalcavia di Via Maggiore ... per citartene alcune) e oltretutto Carlo Gavanelli hai provato ad andare al mare in biciclette per Via Trieste ????????? Fico ???? io direi "Sfico" !!!! 
Carlo Gavanelli Beatrice Minghini guarda che le nuove circonvallazioni ce l'hanno la pista ciclabile (vedi zona Comet, e anche Viale Alberti!).
A Classe c'è quella che parte da classe e arriva a ponte nuovo (direi che nelle strade interne di Classe non ce n'è tanto bisogno, si gira tranquillamente).
Certo, si può sempre migliorare, ma a me sembra che siamo messi abbastanza bene (ed evidentemente in rapporto al resto dell'Italia lo siamo)!
Ecco la mappa delle piste!
http://www.turismo.ravenna.it/upload/mappe/mappaciclocomune.pdf 
Alessandro Branca avremmo anche 90 Km di percorsi per bici, ma anche il ponte ciclabile sul Bevano chiuso per incendio da oltre un anno (collega il parco 1 maggio e Lido di Classe) e la ciclabile per Marina che...
Beatrice Minghini Forse ti sbagli Carlo Gavanelli la pista ciclabile di Viale Alberti si interrompe quando iniziano i portici - comodo no !!! - e tutta la circonvallazione Nord non ce l'ha (ripeto quella dal Villaggio Anic che arriva al sottopasso della Faentina) e io a Classe non abito in una strada interna ma sulla Romea Sud ... e fare le piste ciclabili senza protezione e
poi lasciarle andare a malore ...non è tanto da esaltarci !!! ma se tu voi rimanere della tua idea ... 
Gianluca Missiroli ieri sera alle 20.15 giretto in bici in centro non ho sentito una sola persona parlare romagnolo cappannelli di tutte le razze in tutti gli angoli e le piazze.. premetto che non ho nulla contro quelli che vivono e lasciano vivere! 
Beppe Pilotti e tutte le biciclette rubate !!! 
Milena Manini E' un bluff... non hanno ben presente la pista ciclabile di via Faentina-via Maggiore! che pista ciclabile è? 
Silvia Savorelli fichissimo!!!! 
Marina Margò nel canale mulinetto verso il mare ce né parecchia di ciclabile 
Simonetta Scotti si' Marina Margò, pero' arriva solo a punta marina. e basterebbe una bretella di ciclabile di 700 m per collegare anche lido adriano ma.... non se ne parla proprio!!! :(