martedì 15 gennaio 2013

4 CON CHE MEZZO SI RAGGIUNGE IL CENTRO ?


Verificato il “ perché” si va in centro, è importante valutare “come” si va in centro e provenendo “da dove”. Ancora una volta non possiamo che adottare uno schema di analisi molto semplificato, comunque utile per i fini di questa lavoro.
Innanzitutto semplificando i luoghi di provenienza dei visitatori raggruppandoli in quattro  categorie. Residenti, non presi in considerazione in quanto stiamo cercando di capire l’attrattività del centro per chi viene da fuori. Ravennati, abitanti della città, in grado di raggiungere il centro agevolmente anche senza usare mezzi a motore, quindi seguendo percorsi pedonali o ciclabili. Romagnoli, termine semplificato che indica tutte le persone provenienti da distanze superiori, ma compatibili con visite anche continuative per studio, lavoro, o altro. Infine Visitatori, persone che provengono da distanze superiore, turisti o persone che raggiungono Ravenna episodicamente per ragioni lavorative o altro.  Si riporta un'altra breve conversazione generata ne gruppo dalla pubblicazione dello schema riportato.

Massimo Trebbi Seconda domanda importante: Chiarito perché la gente va in centro, che mezzo preferisce, o può, o deve usare? Partendo dalle risposte si può capire meglio cosa fare di percorsi, parcheggi, fermate di autobus... Ma anche di tanto altro. 

Debora Pogliani se ci fossero più autobus non prenderei la macchina per venire a lavorare in città 

Giordana Peroni io resto a casa 

Mauro Tagiuri Caro Massimo ho appena rivisto tutto il tuo lavoro. Complimenti molto interessante e utile:sfata anche alcuni luoghi comuni: per esempio, non mi sembra così preponderante la presenza dell'abbigliamento,anche se naturalmente rimane la merceologia più presente. 
Ti suggerisco un altro filone di possibile indagine: i grandi contenitori tristemente vuoti.non solo il Mariani, ma la sala Italia in via Cairoli, la banca d'Italia e il palazzetto dell'anagrafe in via Gardini,l'intero edificio ex Ausl in via De Gasperi, etc., pare che presto anche la Caserma sede dei Vigili Urbani in Piazza Mameli sarà "svuotata" in attesa di......
L'elenco dei cosiddetti edifici dismessi può in qualche modo fornire un abbozzo di risposta alla tua domanda sul perché la gente va in centro, o almeno perché non va più in centro: tutte le "funzioni"espletate nei contenitori suddetti sono state dirottate fuori dal centro, così le migliaia di "visitatori" che giornalmente frequentavano l'anagrafe, l'Ausl, i vigili urbani etc. penseranno al centro solamente come a una occasione di shopping o a una destinazione di tipo museale:il centro non fa più parte della loro vita, se non sporadicamete. in quanto centro commerciale o museo.
Peggio non si poteva fare. E poi si cerca di rimediare con le varie Notti d'Oro. 

Massimo Trebbi A caldo aggiungo all'elenco la sede della Telecom in via Rasponi, tristemente chiusa da anni. Sicuramente ce ne sono altri, se li segnalate poi proviamo a metterli tutti assieme in una nuova mappa dei " buchi" del centro. Una prima idea: ce ne sono di proprietà del Comune?
E ci sono uffici del Comune in affitto che potrebbero essere trasferiti lì? In tempi di crisi ( e mi risulta che le casse dell'amministrazione non siano proprio floride) forse è il caso di fare un po' di spending review sulle scelte programmate. Una seconda considerazione sempre a caldo: non spendiamo cifre sproporzionate per piazza Kennedy, una soluzione semplice risulta più flessibile e aggiustabile nel tempo, a seconda delle esigenze che verranno avanti; e nel frattempo insistiamo nell'utilizzare gli spazi pronti dei contenitori dismessi come parcheggi, vedi caserma. 

Emanuela Casadio la Provincia occupa due palazzi costituiti da 6 piani in via della lirica. comprati dalla società Iter, pieni di crepe...possiede la casema di carabinieri di via di Roma,dove vi sono i vigili provinciali. quindi molto vuota direi

4.1 Auto
L’automobile è un mezzo largamente usato per raggiungere il centro, sia da chi vi abita a ridosso, sia da chi proviene da più lontano. Proprio per questa ragione la polemica sulla progressiva e crescente scelta di limitarne la presenza non si è mai assopita. È una scelta che molti, in particolare i commercianti in blocco, ritengono responsabile del calo di attrattività del centro stesso, da cui sono emigrate funzioni importante: negozi, uffici, punti di ritrovo, cinema…
Per poter esprimere valutazioni neutre e utili sarebbe molto utile disporre di informazioni sui comportamenti, le provenienze e le destinazioni di chi usa l’auto per raggiungere il centro. In assenza è opportuno limitarsi a valutazioni di carattere generale.
Questa è una immagine tratta dal piano del traffico del Comune. Credo non sia aggiornata, ma è comunque significativa. Le fasce colorate, con la loro larghezza, indicano i volumi di traffico nelle diverse strade.
È estremamente chiaro che il centro storico è una isola risparmiata dal traffico, che lo lambisce scorrendo con forza tutto attorno, in particolare sul lato darsena. Oggi qualcosa è probabilmente cambiato con il completamento della circonvallazione, ma poco sul piano qualitativo.
Tre riflessioni.
La prima: salvo dettagli e anche alla luce delle contrazioni di movimenti dovute alla crisi, sono impensabili scelte diverse da quelle fatte, perché riversare in centro anche parte dei veicoli che gli girano attorno significherebbe soffocarlo.
La seconda: il traffico che filtra ed attraversa la barriera delle mura, entrando in centro, è proprio poco, forse più che tentare di ridurlo ulteriormente è bene pensare di gestirlo meglio, razionalizzandolo ed evitando che sia in parte frutto di auto che girano in tondo per cercare parcheggio.
La terza: occorre incrementare sensibilmente il numero dei parcheggi a ridosso delle mura, perché è lì che si infrange la marea delle auto.
E sicuramente qualche parcheggio “a raso” esistente trasformato in pluriplano darebbe una bella mano: ma non c’era una cordata di imprenditori interessati?

4.1.1 Parcheggi
La discussione sulla dotazione di parcheggi del centro è sicuramente una delle più intense ed attuali. In particolare per quanto riguarda lo spostamento del parcheggio oggi esistente in piazza Kennedy.
Si confida che questa analisi sui percorsi del centro storico possa contribuire a capire meglio la complessità del problema e a indirizzare la discussione sul piano concreto anziché su quello ideologico o di principio. Sperando che da ciò possano derivare contributi utili alle scelte che verranno compiute. In questa fase, però, è opportuno fermarsi ad un esame dello stato di fatto.
Da tempo non è più possibile attraversare in auto il centro di Ravenna, e nemmeno lambirlo strettamente.
Il percorso ad anello, tuttora aperto al traffico veicolare, radente al tracciato delle vecchie mura è infatti costituito da vari tratti con senso percorrenza disomogeneo. In parte è possibile entrare, ma solo per brevi tratti liberi che rapidamente riorientano verso l’esterno.
Numerose sono altresì le zone a traffico limitato. Dunque la viabilità veicolare è stata concepita per scoraggiare l’accesso delle auto al centro, conseguentemente si è provveduto a creare un sistema di parcheggi, in parte interni al centro, ma soprattutto collocati lungo il perimetro esterno della cerchia muraria.
Esiste inoltre un sistema di “ guida ai parcheggi” con una cartellonistica elettronica che però viene sfruttata al minimo delle potenzialità, in quanto fornisce indicazioni di direzione ai parcheggi presenti nelle varie zone e sulla capienza teorica, senza segnalare la disponibilità di posti effettivamente liberi.
Un problema poi significativo, a mio parere,  all’entrata in funzione completa di questo sistema di guida, stà nel fatto che, raggiunto un percheggio eventualmente esaurito, non è poi facile, vista la viabilità ravennate, passare ad un altro. Fra tutti i parcheggi presenti, i più importanti per dimensione e localizzazione, sono sicuramente quello di Largo Giustiniano, nei pressi della zona monumentale di San Vitale (360 posti), e i due parcheggi scambiatori di piazza della Resistenza ( 210) e Piazza Vacchi (270). Oltre, per la posizione baricentrica, a quello di Piazza Kennedy ( 131 posti).
Oltre ai parcheggi, massimamente pubblici, rilevati in questa sede, esistono molte autorimesse private, indicate nella mappa e i cui riferimenti sono precisati nel sito del Comune. Salvo pochi casi fra queste, e nella totalità dei casi di quelli pubblici, nessun parcheggio è interrato o pluripiano. Ciò è sicuramente dovuto in massima parte alle caratteristiche del suolo ravennate, ma, sempre a mio parere, non può essere considerato un vincolo assoluto per il futuro.
Ritornando ai ragionamenti introduttivi di questo paragrafo, al dibattito cioè relativo all’impoverimento del centro per effetto delle difficoltà a raggiungerlo in auto, qualcosa altro può essere precisato.
In primo luogo, fermandoci un attimo ad analizzare la dotazione di parcheggi con cui sono stati attrezzati importanti strutture commerciali o terziarie come i supermercati o la multisala Cinemacity ( 1600 posti auto quest’ultima, un numero probabilmente simili l’ipercoop) è evidente che non esiste possibilità di confronto con i 120 posti del parcheggio di piazza Kennedy, diventato simbolo dello scontro sul problema.
Dunque occorre prendere atto che il centro è adatto solo per alcune attività, e per queste va meglio strutturato. Nella miglior strutturazione rientra sicuramente la più semplice raggiungibilità e la più efficace e numerosa  presenza di parcheggi. Anche perché, ritengo, paradossalmente uno degli effetti della crisi, con l’inevitabile minor frenesia di spostamento, potrebbe essere il ricrearsi delle compatibilità economiche che consentano il rientro nel centro storico di funzioni a suo tempo espulse e di cui si sente la necessità: quali cinema o punti di incontro per giovani.

4.2. Biciclette
La bicicletta è molto usata a Ravenna, e da diversi anni a questa parte si cerca di favorirne l’utilizzo attraverso l’implementazione della rete di piste ciclabili. La rete ciclabile è cresciuta ma presenta molte discontinuità.
Il Centro, in particolare, ne risulta sostanzialmente sprovvisto con una carenza cui i ravennati sopperiscono circolando in maniera diffusa ( e spesso disordinata) in tutte le strade, pedonali o no del centro.
Oltre a problemi di sicurezza, rilevanti, la carente gerarchizzazione dei percorsi ne riduce la funzionalità: è invece evidente che la progressiva chiusura del Centro al traffico veicolare necessità di un incremento dell’accessibilità con altri mezzi, in particolare della bicicletta.

4.3.Trasporto pubblico
A Ravenna il mezzo pubblico urbano, l’autobus, non è molto usato. Fatta eccezione, ovviamente, che dagli studenti e, meno significativamente, da popolazioni di recente immigrazione collocata nelle frazioni, del litorale in particolare. Conseguentemente negli orari critici si assiste ad un traffico molto alto di questi mezzi, cui fanno seguito periodi di forte rarefazione. Per la conformazione o la dimensione di Ravenna o per altre ragioni non risulta esistano collegamenti interni, circolari, ma soltanto collegamenti radiali e i punti di sbarco sono fortemente concentrati attorno a due poli: Stazione e piazza Caduti.
Dalla stazione quindi, si genera un flusso pedonale importante diretto verso il centro, formato dai passeggeri dei treni ma anche  da quelli degli autobus  che vi insistono. Se si tiene poi conto che i viali della stazione ricevono anche molti autobus turistici, è facile dedurne che l’asse stazione piazza del Popolo rappresenta l’asse pedonale principale per quanto riguarda l’ingresso a Ra venna di visitatori esterni. Seguito dalla via Cavour, in cui transitano praticamente tutti i turisti di passaggio a Ravenna con mezzi non individuali, e dalle vie incidenti su piazza Caduti per i movimenti degli studenti diretti in diverse scuole.

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