giovedì 20 giugno 2013

QUALCOSA SULLA BICI

Foto Guido Guerrieri e non ci sono problemi di parcheggio....

Andrea Tagliati Bella ma vera purtroppoMarina Margò la si fa benissimo anche a piedi..è tutto concentrato
Marco Turchetti bella e vera, per fortuna! Daniela Alice Solaini Da romana, posso sostenere che come cartello è applicabile persino nella mia città natale. Se si considera che una città come Ravenna è percorribile agevolmente e in tempi eccellenti persino a piedi, la concorrenza tra auto e bici non dovrebbe essere nemmeno argomento da discutere. Riuscire a invertire la cultura della mobilità è compito di tutti.Daniela Alice Solaini http://www.tuttogreen.it/bikenomics-perche-la-bicicletta-fa-bene-anche-all%E2%80%99economia-locale/Marina Margò grazie Daniela Alice Solaini è proprio così condivido la notizia :) io ho sempre usato , quando abitavo a Punta Marina, quelle che il comune metteva a disposizione per Ravenna

Bikenomics: quando la bicicletta fa bene anche all’economia

È quasi impensabile per gli italiani rendere la bicicletta il mezzo di trasporto più diffuso, un po’ per la fretta quotidiana, un po’ per pigrizia, un po’ per praticità. Tuttavia impegnarsi ardentemente nella causa della bicicletta è una realtà che si potrebbe concretizzare con l’impegno e con un’attenzione particolare ai vantaggi che da essa derivano: vantaggi per l’ambiente, ma anche per l’economia, locale soprattutto.
In città, sostituire ad esempio molti parcheggi per auto con quelli per bici, realizzare piste ciclabili laddove l’auto è regina non solo renderebbe più vivibile il centro abitativo ma aiuterebbe chiunque a stare più in sintonia con l’ambiente circostante senza dover sopportare eccessivamente il traffico: la salute delle famiglie, così come l’umore di ogni singolo cittadino, accoglierebbero positivamente tale cambiamento in modo da impiegare meno soldi nella cura della salute. L’ambiente stesso risulta essere l’indicatore naturale di quanto sia vantaggioso investire nella bicicletta.
FOCUS: bici in Metro Roma e Milano: posso portare la bicicletta in metropolitana?
Ma la bicicletta non offre “solo” vantaggi per quanto riguarda la salute o per la riduzione dell’inquinamento, ma si dimostra essere un canale efficace in termini di contributo all’economia, specie l’economia locale, al punto che in America è stato coniato il termine Bikenomics, da fusione delle parole bike, bicicletta ed economics.
Questo per due ragioni principali: in primo luogo usare più la bici significa risparmiare e aumentare il reddito disponibile per i consumi locali. In secondo luogo, muoversi in bici nel proprio quartiere / città e non usare la macchina per fare acquisti magari a decine di chilometri di distanza, ci costringe a scoprire meglio e privilegiare l’offerta più vicino alla nostra residenza.
 
Last, but not least, l’indotto, anche solo turistico, delle due ruote: si pensi che in uno stato medio-grosso degli USA, il Wisconsin, uno studio (di cui trovate il link al pdf) parla di una bike economy, di un impatto economico, turistico in primis, della bicicletta, che da solo vale 1,5 miliardi su base annua per lo Stato.
Insomma, bicicletta vuole dire più soldi che restano nella comunità: partendo dalle realtà più immediate come il fatto che l’utilizzo della bicicletta per recarsi al lavoro migliora chi la utilizza di conseguenza il datore di lavoro vedrà più profitti o che lasciando l’auto in garage, e girando la città pedalando, i negozi della città risulterebbero essere un’attrattiva maggiore. La comunità, inoltre, vedrebbe destinarsi più soldi dato che i cittadini non si impegnerebbero più grosse somme per la benzina, le assicurazioni e per l’acquisto dell’auto.


Per far sì che questo avvenga è dunque necessario mettere a disposizione i giusti strumenti: il Comune di Milano, ad esempio, propone Bike Mi, cioè un servizio di bike-sharing semplice, comodo e valido ecologicamente parlando. Si tratta di offrire un mezzo di trasporto vero e proprio da alternare a quelli tradizionali come tram e metropolitane, è pratico specialmente perché le postazioni Bike Mi sono collocate nelle zone più strategiche di Milano. Per al massimo due ore è possibile effettuare brevi spostamenti che in pratica permettono ad esempio di partire dalla stazione Cadorna e raggiungere l’università restituendo il mezzo alla postazione più vicina.
Tuttavia, nonostante questi modelli positivi, è fondamentale mantenere costante l’impegno di dar sempre più opportunità agli utilizzatori della bicicletta sia per non farli allontanare da questa realtà sia per far avvicinare ad essa altri consumatori. Dunque il territorio deve essere predisposto a tale scopo attraverso piste ciclabili, segnaletica opportuna,

parcheggi sicuri.. insomma l’obiettivo è promuovere la bicicletta in ogni modo possibile anche per ciò che riguarda il cosiddetto cicloturismo, un fenomeno che si sta affermando sempre più a cui bisogna affiancare strumenti come l’intermodalità, cioè la possibilità di trasportare le due ruote anche sui treni, traghetti, metro, ma anche strutture in grado di ospitare chi con la bici si muove, esemplare l’esperienza dei Bed & Bike tedeschi imitati dagli Albergamici italiani con successo.

A dimostrazione che l’Italia vuole seguire l’esempio di altri Paesi europei, come Germania e Austria – dove una regione come il Tirolo ha confezionato attorno alla bicicletta la propria offerta turistica per quest’anno - non sono solo le iniziative a fiorire ma anche i risultati.
FOTO: un’autostrada per biciclette presto in arrivo in Germania
 


Come quelli ottenuti dalla realizzazione di quattro ciclabili realizzate a favore del cicloturismo dalla provincia di Trento – nella Valsugana, nella Val di Sole, nella Valle dell’Adige, nel Garda Trentino-, le quali hanno apportato una ricaduta economica nel 2009 di ben ottantasei milioni di euro così come rivela una ricerca condotta nel 2010 dall’Osservatorio Provinciale per il Turismo della provincia autonoma di Trento, indagine che è stata presentata proprio lo scorso 16 aprile a Verona durante il convegno Bicicletta e Turismo sostenuta dalla Federazione Italiana Amici della Bicicletta.
Come spiega il Presidente Paolo Fabbri, essa è stata organizzata con lo scopo di illustrare questi vantaggi economici, le iniziative di successo come quelle legate alla provincia di Trento appunto, ma anche quelle relative all’intermodalità, importante esempio il trasposto gratuito della bicicletta sui treni della Liguria per i prossimi quattro anni, e per dare spazio anche ad altri progetti, come quelli inerenti all’editoria dove vengono realizzate apposite cartine dei percorsi cicloturistici.
La bicicletta, dunque, può rappresentare una rivoluzione sia nella realtà del turismo sia per le città. Il percorso è ancora lungo per poter decretare il successo già ottenuto in altri Paesi europei, ma i segnali che sono emersi rappresentano le basi per far sì che la bicicletta possa entrare effettivamente nella familiarità di ogni giorno per migliorare la nostra vita a livello personale e non solo: essa è un vantaggio per le amministrazioni locali che intendono incentivare l’uso della bicicletta perché investire sulla mobilità ciclistica significherebbe un risparmio per le casse pubbliche, proprio come è dimostrato da quei Comuni che fanno delle due ruote un’importante leva economica potendo così di conseguenza migliorare le altre realtà sociali dei propri cittadini.

La prima autostrada per biciclette. 60 km da pedalare nel cuore della Germania


autostrada-biciclette-germania-aNasce in Germania la prima autostrada per biciclette, Radler B-1, che collegherà le città di Dortmund e Duisburg nella regione della Ruhr. La struttura lunga 60 km sorgerà su un percorso parallelo a quello dell’attuale autostrada per automobili A40, e sarà realizzata entro il 2021: consentirà di ridurre notevolmente la grande quantità di traffico che vi si concentra quotidianamente, che costringe gli autoveicoli a procedere molto lentamente per la congestione che vi si genera, tanto da essere stata soprannominata “Autostrada delle lumache”.

AAA IL PROGETTO IN GERMANIAProprio come un’autostrada, la grande pista ciclabile si svilupperà lungo un percorso di circa 60 km, con doppia carreggiata separata per sensi di marcia, contenuta in una larghezza di 5 metri, ed essendo progettata per favorire al massimo la percorribilità da parte dei ciclisti, sarà realizzata interamente in pianura, con superficie asfaltata, senza curve strette o pendenze e senza incroci, con una buona illuminazione che ne consentirà la fruibilità anche durante le ore serali e notturne.

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L’alta densità delle persone che risiedono nella zona ha favorito la decisione di realizzare tale struttura: già numerosi Tedeschi si spostano ordinariamente in bicicletta, per evitare le lunghe code generate dal traffico automobilistico, e sicuramente il numero sarà incrementato a seguito dell’ultimazione del progetto: lo assicura Jens Hapke, dirigente dell’azienda che gestisce i trasporti urbani e regionali, la Regionalverband Ruhr.

Inoltre l’autostrada delle bici favorirà una notevole riduzione delle emissioni di CO2 nell’aria, assicurando un nuovo assetto di viabilità e sostenibilità all’intero tratto autostradale.

Inoltre l’autostrada delle bici favorirà una notevole riduzione delle emissioni di CO2 nell’aria, assicurando un nuovo assetto di viabilità e sostenibilità all’intero tratto autostradale.
“Se vogliamo convincere molti automobilisti a passare alle due ruote, dobbiamo offrire collegamenti con alte prestazioni” – afferma l’esperto di mobilità Dortmund Winfried Sagolla - "Ci si aspetta fino a due milioni di utenti potenziali grazie anche alla crescente sensibilità dei Tedeschi alla bicicletta e l’aumento considerevole di biciclette elettriche che aiutano i ciclisti con la pedalata assistita permettendo loro di compiere anche lunghi tragitti in sella".

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La Germania, tra i Paesi europei più sensibili all’ambiente ed alla mobilità sostenibile
, si sta muovendo concretamente per realizzare questo progetto, appassionando tutta la lobby delle due ruote, tedesca ed internazionale, generando così ammirazione ed invidia da parte di molti Paesi del mondo.


AAA COSA ACCADE IN ITALIA?La situazione, nel nostro Paese, non è certamente “verde” come in Germania; tuttavia, recenti indagini e report dell'Osservatorio Linear del Gruppo Unipol hanno rilevato che sul territorio nazionale sarebbero presenti ciclisti per un totale di circa 25 milioni di persone. Con l’aumento del numero di biciclette, è necessario ovviamente l’adeguamento delle infrastrutture atte ad ospitarle, a garantirne la sicurezza e l’incolumità.
La prima bici-strada italiana sorgerà in luogo del collegamento della vecchia via ferroviaria tra Bologna e Verona: il primo tratto, tra San Giovanni in Persiceto e Crevalcore è già stata finanziato, però i lavori tardano ad essere avviati; l’accordo prevede la presa in comodato d’uso gratuito dell’area dismessa della Rete Ferrovie Italiane da parte delle Province.

AAA Approfondimento: La ciclovia dell'acquedotto in Puglia
AAA Approfondimento: La ciclovia dell'acquedotto in Puglia
Passo dopo passo, pedalata dopo pedalata
, riusciremo a raggiungere una maggiore sostenibilità e vivibilità, per l’uomo e per l’ambiente? Non possiamo dire quanto ci impiegheremo e che risultati saremo in grado di ottenere: l’importante, per il momento, è mettersi in cammino!  


Franca Talenti 
Tedeschi a Ravenna...
Tedeschi a Ravenna...
Marina Margò UAùùùù Vè Mò
Nicola Grandi Strum truppen!
Adriano Venturi Dai cosi si possono rubare tutte assieme
Italo Boccafogli Mia ezzere ottafa ta testra e defe aspetare zette altri: porca facca!
Anna Bordin Bissi gli italiani avrebbero creato un'istallazione artistica ... i tedeschi sono troppo lineari!
Franca Talenti Italo Boccafogli la tua bicicletten ezzere foraten
Angela Triossi :-)))
Italo Boccafogli Mi dispiace di essere andato ben oltre la decenza essendo la mia bici "foraten".
Italo Boccafogli Ho cancellaten perchè mi fercognafo di mia orripile pestemmia tetesca!
Franca Talenti 20 biciclette parcheggiate in 5 mq.
Anna Maria Casmiro Spero le abbiano chiuse bene! 
Franca Talenti Tutte perfettamente bloccate da un unico cavo d'acciaio! 
Franco Sansovini prendo appunti


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