giovedì 7 febbraio 2013

10 QUANDO IL CINEMA ERA IN CENTRO

Gianluca Missiroli 



Alcuni dei cinema della "vecchia Ravenna" erano prima sede di attività teatrali divenute inesistenti,e divennero presto sale cinematografiche.
C’era la platea, e in alcuni un soppalco superiore che prevedeva, mi pare, una spesa minore. Sopra al palcoscenico era calato lo schermo bianco per le proiezioni dei film e ricordo bene come il rumore della pellicola che girava si poteva ben udire nelle sedie più vicine all’uscita. Alcuni comprendevano “il loggione” ed erano aperti al pubblico, per un costo inferiore alla platea. I palchi più in alto e laterali permettevano anche più riservatezza per quelli che andavano al cinema con premeditata intenzione di non vedere il film e fare “altro”. La porta dei bagni spesso non si chiudeva e ricordo in particolare un gran buco al posto della serratura dove qualcuno si appostava per vedere quando una ragazza andava al gabinetto.
Ricordo con piacere, prima della presenze delle multisale, che camminare per le strade del centro e dare un’occhiata alle bacheche che davano informazioni cinematografiche , con le locandine espose, era una piacevole occasione per frequentare le vie della città e poi gustarsi una cioccolata calda o altro, nei numerosi bar “della passeggiata”, comunque sempre movimentata di gente.


Alla fine degli anni ’80 iniziò l’inesorabile chiusura delle sale del centro città. Il cinema Marconi, gestito da Bacci, all’ incrocio tra via Diaz e vicolo degli Ariani, fu uno dei primi a chiudere i battenti...!
Il cinema alla fine degl’anni ’70 accolse numerose assemblee del movimento studentesco dove i ragazzi andavano il sabato mattina quando facevano “sboccia”, mi pare oggi via sia un negozio di ottica.



In via Paolo Costa la Sala Ravenna, ribattezzata cinema Embassy, mi lascia memoria di un arredo colore blu- bianco alquanto improbabile è stato trasformato in appartamenti. In piazza Baracca vi era il cinema Moderno che si vociferava divenisse un parcheggio a silos a mio avviso mai realizzato. In via Bassa del Pignataro, c’era l’Astra diventato cinema a luci rosse Alexander,con tendine di raso rosso e un pubblico molto particolare. Oggi è un esclusivo ristorante alla moda .

Impossibile non ricordare il cinema Patronato, in via D’Azeglio, sala molto economica, frequentata prevalentemente da ragazzini con pochi soldi.
Altre sale resistettero ancora qualche anno. Il Capitol all’incrocio tra via Salara e via Matteucci, dopo molti anni di incertezze, mi pare sia divenuta una banca … inevitabile ricordare anche una improbabile piscina che sopra al cinema faceva corsi di nuoto dove si poteva vedere il “Tommasini” dare lezioni di nuoto.

Ricordo benissimo il cinema Roma in via Nino Bixio che era aperto anche tutti i pomeriggi fra settimana e faceva proiezioni di 2° o 3°visione aveva un bar attrezzatissimo dove si spendevano molti più soldi del biglietto. Spesso dopo una puntatina al piccolo bowling sotto i portici in piazza dei Caduti, ci si andava con Paolo Zoli, Luca Gradassi,..Coniglio.. (soprannome..Benerecetti Giovanni)e altri che non ricordo, a passare spensierati pomeriggi.
Il Cinema Roma credo sia ancora attrezzata alla proiezione in occasione di bisogni della Curia e un tempo faceva anche proiezioni all’aperto nel grande cortile adiacente, mentre Il Corso in via di Roma attrezzata con una piccola ma moderna sala, è attualmente usata solo per conferenze e incontri. Il cinema Roma da tempo si dice che verrà probabilmente trasformato in archivio arcivescovile.

 Il cinema Jolly in via Renato Serra del 1990, situato alle porte del centro sopravvive nonostante la piccola e scomoda sala retrò mantiene un pubblico di affezionati grazie alla sua programmazione di qualità.

“Sala Italia”

la storica “Sala Italia” in via Cairoli realizzata nel 1908, quando il cinema era da poco alla portata di tutti è stata la prima.. a chiudere( dopo il cinema Roma e Fulgor dei salesiani per chi ne ha memoria..!) All’inaugurazione si chiamava “Sala Edison”, in ricordo degli ideatori della macchina da presa. Il cinema,di Umberto Maioli, dopo dieci anni di successo fu ampliato, e fu aggiunta la galleria a gradoni su disegno di Arrigo Mazzesi nel ’27 furono costruite le scalinate e la facciata di via Cairoli che raffigurò lo splendore del cinema ravennate per decenni. 
Nel ventennio fascista il nome fu adeguatamente sostituito nella più compiacente “Sala Italia”. Poi lentamente si spense lo splendore che aveva caratterizzato la sala a inizio secolo il cinema fu costretto alla proiezione di film di seconda visione, sino a decadere nel baratro delle proiezioni pornografiche. Inevitabile la chiusura dopo qualche anno di sofferenza. Ricordo piacevolmente l’odore delle vecchie sedie di legno dei cinema di allora i commenti della platea, le chiacchiere la piacevole sagra d’acquisti che si facevano nei forniti bar all’entrata ricordo anche le grida del venditore di gelati che ancora allora girava con il frigor a tracolla.

Il futuro della Sala Italia.
Lo storico cinema del centro dovrebbe essere trasformato in una grande libreria-biblioteca a più piani, della Mondadori con possibilità acquistare e consultare libri e consumare bevande al bar interno. Alla moderna libreria si accederà anche dalla piazzetta delle Antiche carceri. “


Diversi cinema, prima dell’inevitabile chiusura, erano passati a una programmazione a luci rosse. Seguirono la scia erotica la Sala Italia, l’Alexander ultimo il Mariani. La scelta del Mariani è stata più sensazionale però, perché non era una semplice sala, ma una multisala. Il Mariani, noto come “multisala del piacere”, regalò alla città alcune improbabili pellicole dai titoli eloquenti come “Una donna e la sua … calda bestia”. Ora passato sotto la gestione di Maurizio Bucci si ripropone con una gestione alternativa piena di sorprese.


Sergio Circassia Dimentichi il RICREATORIO ARCIVESCOVILE poi GUIDARELLO che dopo la Benedizione alla Cappella di S. Teresa, entravi con 20 lire nella zona riservata nelle prime 5 file di sedie. 
Sergio Circassia leggete il mio commento. 
Gianluca Missiroli Sergio ..nel testo parlo del cinema Fulgor...forse mi sbaglio nome, ma probabilmente volevo citare prorio quello...era in via d'Azeglio ..o forse dietro a cinema Roma?? 
Emanuela Casadio quello vicino al cinema Roma era credo il fulgor, mentre in via d'Azeglio il Cinena ricreatorio credo. 
Gianluca Missiroli penso anche io che me li confondo perchè mi pare di ricordare le entrate del tutto simili .una biglietteria di lato ..con un piccolo spazio davanti a corridoio..forse.. 
Sergio Circassia Dietro al cinema Roma, si entrava dal mitico 17 di Via Nino Bixio; ingresso dal cortile e biglietteria lungo il corridoio difronte ad una scala. il Fulgor era il nuovo nome del PATRONATO di via D'Azeglio. Il Fulgor, Guidarello, Corso , furono i nuovi nomi del Patronato,Ricreatorio,Salesiani quando la distribuzione dei film chiese di cambiar loro i nomi per renderli meno "clericali". 
Gianluca Missiroli grazie dell’ utile precisazione

Nessun commento:

Posta un commento