venerdì 22 febbraio 2013

15 LA BUTEGA AD GIORGIONI, IERI



Liscive e cartine per sigarette.

Ricordo benissimo da bambino un signore molto magro dai capelli bianchi e un grembiulone color militare che stava al bancone dove spiccavano delle millefoglie meravigliose allo zabaione di cui andavo pazzo... Anche la cassetta da toast, che in quegli anni cominciarono a spopolare nei primi bar affollati, ricordo che era di una qualità indiscutibile.. mozzarella e prosciutto cotto tostato con il pane di Giorgioni, era una leccornia imperdibile da gustare nella latteria del quartiere Smeraldo!


La famiglia Giorgioni Ricciotti nel lontano 1888 di ritorno dall'avventura Garibalidina avviò un’attività di “Drogheria e Coloniali”. Giuseppe Giorgioni, cominciò a dedicarsi al commercio di olio e vino. Ravenna contava allora poche migliaia di abitanti e quella decina di botteghe di alimentari esistente si disperdeva tra i borghi e in alcune strade nei pressi della chiesa di San Domenico, poco distante da dove poi si costruì il mercato coperto.Con chiaro riferimento alla memoria garibaldina, i figli di Giuseppe Giorgioni ebbero nomi Ricciotti e Menotti. Entrambi seguirono le orme del genitore e in breve divennero i maggiori commercianti di alimenti della città: «La premiata ditta dei Fratelli Giorgioni». Poi Menotti si diede a fabbricare sode e liscive in un capannone di via Lametta, nel borgo San Marna, poi ampliò l'attività con il commercio all'ingrosso di petrolio, legna, carbone ma anche droghe, liquori, carte da gioco e carte... per sigarette, attività rilevata da certo Francesco Missiroli. Il suo magazzino era nel Bastione, tra  via Lametta e la Porta San Mama. 
L'altro Giorgioni, Ricciotti, aprì nella centrale via Rattazzi - poi via IV Novembre - la bottega di alimentari che poi si renderà nota e premiata come "la butega ad Giorgioni" negli ampi locali dell'ex chiesa di San Michele, quasi di fronte al mercato coperto. 
I fratelli Giorgioni acquistarono l'ex chiesa a cui destinarono interamente tutta l'attività. Al piano terra c'erano i generi alimentari ed il forno, al piano superiore l'essiccatoio per la pasta e la torrefazione del caffè. Il forno, gestito da Mario e Giorgio, figli di Menotti, chiuse alla fine degli anni Ottanta. 
In qualche pubblicità dei primi anni del Novecento è scritto che i fratelli Giorgioni producevano pane di lusso viennese, ma anche francese e i biscotti da marinaio e le paste napoletane. I molti premi acquisiti ne faceva una rivendita di prim'ordine, alla quale si rivolgevano anche gli equipaggi per approvvigionare i piroscafi. 

Una figlia di Ricciotti,la Maria, sposò Giulio che per quarant'anni portò avanti la bottega, fino al 1976, quando nell'antico edificio si resero necessari grandi lavori di ristrutturazione.
A Ravenna, Giorgioni rimase per decenni sinonimo di alimentari, di 'forno" e, ancor prima, di 'liscive', un prodotto quest'ultimo di fresca invenzione che accantonò il vecchio sistema del bucato a cenere e diede impulso all'attività del primo Giorgioni.


Gianluca Missiroli stupendo il ricordo dell'odore che si respirava in quelle botteghe! 


Fabrizia Emme quelle botti piene di olive...e cosa aveva ? delle aringhe ??? a fianco a lui il forno che si chiamava uguale... Giorgioni... me lo ricordo benissimo... abitando li vicino... come la drogheria Bellenghi e Ranzato... 

Filippo Donati questo è Giorgioni !!!!! 

Fabrizia Emme si certo che questo è Giorgioni !! dicevo che me lo ricordo benissimo come anche la drogheria di via Diaz.. 

Fabrizia Emme Bat...va bene che sono rinco...ma ancora un po ci sono....ah ah ah.. 

Filippo Donati no no la mia era una esclamazione di sorpresa, il viso mi è noto ma non riuscivo ad inquadrarlo......quando hai tempo ho una roba per te. ...


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